Ultimo aggiornamento 02 Aprile 2013 Scritto da Fabio MTBexplorer
Per quanto mi copra la testa con la coltre, il rumore rimane; e mi dico che l’ho capito soltanto adesso: com’erano belle, quelle notti d’inverno solitarie, quando il silenzio notturno mi apparteneva, quando la natura era pietrificata, immobile … affondo pesantemente la testa nella morbidezza del cuscino, penso al silenzio profondo di tutte quelle notti silenti, mentre ascolto la voce sorda dell’universo che sale verso di me, dal mio cuscino, che si leva dalla terra, fuori dal tempo ... ... erano proprio belle quelle notti invernali di solitudine. Il silenzio della notte mi apparteneva, l’universo si stendeva in lontananza, pietrificato … (18)
Sarò l’unico essere vivente nel cuore di questo mondo pietrificato? L’unico ad ascoltare il vento pungente soffiare tra i rami del cespuglio diventato, per una notte, la mia casa? L’unico a guardare rosseggiare e morire la brace, ultimo segno di una presenza umana? l’unico a seguire la corsa silenziosa delle costellazioni nel cielo e nei gerbilli sulla sabbia? l’unico a respirare, portato dalla brezza, il profumo zuccherino delle mimose?(71)